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Analisi sull’autunno e tendenza successiva

La prima parte d’autunno l’abbiamo lasciata alle nostre spalle da qualche giorno, vivendo una fase climatica piuttosto anticiclonica e mite per il periodo di riferimento. In questa prima fase, abbiamo visto alternarsi qualche giornata piovosa (abbastanza rara), ad altre molto soleggiate e sostanzialmente secche in quanto a precipitazioni di sorta, con temperature decisamente miti. Siamo ormai abituati, da almeno un decennio a questa parte, a convivere con temperature simil estive che si prolungano appunto in Autunno (stagione ormai più estiva che altro) e temperature che in Settembre ed Ottobre sembrano un proseguo di Agosto. Sembrano lontani anni luce i periodi autunnali condizionati da giornate grigie e piovose, con correnti atlantiche (più umide) spesso pronte ad entrare nel Mediterraneo e provocare le perturbazioni cicliche che ricordiamo come in un sogno. Dobbiamo sottolineare che la media mensile delle temperature di Settembre ed Ottobre è stata superiore alla norma, così come le precipitazioni dei mesi appena menzionati hanno invece fatto registrare l’esatto contrario, ovvero inferiori alle medie mensili, decretando un deficit degli invasi che più ci riguardano in evidente crisi. La situazione climatica del momento, sembra proseguire sulla stessa falsa riga della precedente, con la corrente a getto che sprofonda spesso in pieno atlantico e risale verso Nord passando ad Ovest della Gran Bretagna. La conseguenza di ciò è che invece di far entrare correnti più umide in Italia, questo meccanismo, finisce con il contribuire alle risalite calde che propendono per le nostre zone ed aumenta di gran lunga i geopotenziali rafforzando l’alta pressione, che trova poi terreno fertile per sostare su medesimi territori per un lungo periodo di tempo. Come nei più grandi film però, questo intreccio assodato, presenta poi delle fasi da colpo di scena. A nostro avviso, il continuo “blocco atmosferico” in questione, finirà con favorire un aumento di pressione verso i territori scandinavi, con conseguente aggancio di correnti fredde dal Baltico destinate ai Paesi dell’est, soprattutto sulla Russia, sfruttando appunto il lato orientale dell’alta pressione, con il suo movimento orario, nel frattempo formatasi sulla Scandinavia. Riteniamo possibile (ovviamente solo come tendenza, perchè ricordiamo che oltre i 3 giorni nel campo meteorologico si può parlare solo di questo), che entro la terza decade di Novembre, l’aria fredda tenderà a guadagnare terreno sempre più verso sud-ovest, partendo dalla Russia, interessando anche la penisola balcanica. A questo punto, se la situazione tendesse a rimanere la medesima, il freddo potrebbe sfociare anche sull’Italia, comprese le nostre zone. Ipotizzare di che portata possa essere la quantità e la magnitudo del freddo in questione, al momento non è dato saperlo, ma resta un’ipotesi percorribile. Dovessimo dare uno sguardo alla tendenza anche per il mese di Dicembre (già più propriamente invernale), potremmo dire che la prima decade sarebbe influenzata dal periodo immediatamente precedente, con temperature più spostate verso il basso. Nella seconda decade invece, dovremmo assistere ad un ritorno di correnti più miti ma forse anche più umide atlantiche, con precipitazioni più frequenti(vera manna dal cielo in questo periodo) e temperature in rialzo. Il tutto poi dovrebbe dilungarsi anche in prossimità delle feste natalizie, con giornate più grigie, qualche pioggia alternata a giornate poco nuvolose. Per il finire del mese (forse meglio all’inizio di Gennaio), potrebbe ritornare in auge il meccanismo ormai conclamato, alta pressione di blocco, che però questa volta sarebbe posizionata con i suoi massimi tra Spagna e Gran Bretagna, favorendo forse una fase molto fredda per l’Italia e per il nostro territorio. Ma siamo decisamente troppo in là per conoscere questa tendenza. Ci ritorneremo. Un caro saluto a tutti i lettori.

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