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Inverno Astronomico al via: ma sarà vero inverno quest’ anno?

L’ Inverno Astronomico è quella data che segna il solstizio d’inverno, cioè il giorno in cui la durata delle ore diurne è minima, quindi abbiamo il minimo di luce solare, mentre la durata delle ore notturne raggiunge il suo massimo. Questo è dovuto all’inclinazione dell’asse terrestre rispetto al piano di rivoluzione della Terra. Nel giorno dell’ inizio dell’ Inverno Astronomico, che in questo 2020 cadrà nella giornata di domani 21 dicembre, l’inclinazione della Terra rispetto al Sole fa sì che i raggi arrivino all’emisfero nord con il massimo dell’inclinazione, indeboliti e per un minor tempo. Il sole sorge “tardi” e tramonta “presto”, e le ore di luce raggiungono il minimo. Ma come sarà il prossimo Inverno Astronomico, cosa ci si aspetta nei prossimi giorni e nelle prossime settimane? Possibile tendenza.

Il Vortice Polare (VP) è la colonna vorticosa che staziona sopra il Polo nel semestre freddo, e che determina le sorti del nostro inverno. Tanto più è chiuso, tanto più le medie latitudini sono soggette a circolazione zonale e anticicloni subtropicali, ovvero meteo mite e non freddo. Quando il Vortice Polare è invece disturbato, allora si aprono le possibilità che noccioli freddi si possano staccare dal suo nucleo e gettarsi verso le medie latitudini, causando intense ondate di freddo e magari anche neve. A destabilizzare il Vortice Polare possono essere tanti fattori, ma il disturbo più eclatante avviene quando tutta la colonna viene destabilizzata, dalla Troposfera alla Stratosfera. Se le grandi onde alto-pressorie emisferiche (Wave) riescono ad avere la forza di penetrare sino alla stratosfera, allora si può creare un intenso riscaldamento stratosferico, detto Stratwarming, che è in grado in alcuni casi di riverberarsi anche in troposfera, creando le condizioni per uno stravolgimento del VP (Stratwarming Major). Il Vortice Polare può quindi subire l’inversione dei venti zonali, quei venti che scorrono in senso orario, ove gli stessi iniziano a scorrere in diverse aree in moto antizonale, o antiorario, da est verso ovest, causando in tal modo retrogressioni gelide verso le medie latitudini, fino a raggiungere il Mediterraneo.

MESE DI DICEMBRE

La prima parte del mese è stata caratterizzata dall’ingresso di aria umida ed instabile dal Nord Atlantico verso l’Europa meridionale, da inquadrare all’interno di un trend ondulatorio che vede l’interazione con masse d’aria più fredda proveniente dai quadranti orientali o nord-orientali.

La fase centrale del mese, quella attuale, è caratterizzata da una marginalizzazione dell’influenza Nord Atlantica, con una Corrente a Getto che transita sul Nord Europa garantendo un generale aumento della pressione ma lasciando tuttavia il Mediterraneo e l’Europa meridionale in un generale contesto nuvoloso, umido, in compagnia delle nebbie e delle consuete inversioni termiche. In questo contesto, la ripresa della corrente a getto polare andrà ad alimentare una divergenza nei pressi del continente europeo, portando ad una nuova espansione dell’alta pressione termica siberiana, a Est/Nord-Est del continente, sul cui bordo meridionale inizierebbe ad affluire una circolazione secondaria di aria via via più fredda; questa situazione potrebbe protrarsi per più giorni, favorendo un graduale raffreddamento del comparto orientale europeo. In tale contesto circolatorio non è da escludere una maggiore incidenza delle masse continentali anche verso l’Europa centrale, in grado di apportare una progressiva quanto diffusa diminuzione delle temperature, che si protrarrà fino alla terza decade e quindi le festività natalizie.

TERZA DECADE: 20-31 DICEMBRE

Nel corso della terza decade assisteremo all’ insorgenza di un blocco anticiclonico in Atlantico disteso verso l’Artico, con conseguente risposta di matrice artica marittima o artico-continentale diretta verso i settori Centro-Occidentali Europei. Nei giorni di Natale, difatti, tra il 25 e il 27 dicembre, una saccatura di origina artico-marittima, la quale potrebbe carburare a se refoli di aria continentale da Nord-Est sfrutterà il blocco anticiclonico nell’Atlantico Orientale per scivolare verso Sud-Ovest, in moto retrogrado, sino a raggiungere la nostra penisola. Si tratterà con tutta probabilità di aria fredda, che entrerà dalla Porta della Bora e poi come Grecale sulle Adriatiche Centrali e successivamente lambendo le nostre zone del Basso Adriatico.

Successivamente per gli ultimi giorni dell’ anno una poderosa saccatura artico-marittima si staccherebbe dal Vortice Polare Europeo e si getterebbe sull’Europa Centro-Meridionale, sostenuta a Ovest da un coriaceo blocco Anticiclonico Nord-Atlantico, scenario questo, ancora incerto data la portata del nucleo di Bassa Pressione, il quale o porterebbe una fase marcatamente invernale su Alpi e Regioni del Nord o ( ipotesi Bassa ) tendere a traslare verso Est e, grazie alle correnti antizonali e col contributo di un Hp termico Russo-Europeo coinvolgere maggiormente il resto del paese

TENDENZA GENNAIO

Nella prima parte del mese ci si attende frequenti irruzioni di aria fredda (anche molto fredda) verso le medie latitudini a causa della presenza di un vortice polare debole; nella prima metà del mese si potrà assistere anche ad eventi invernali di rilievo, grazie a circolazioni secondarie fredde di origine Artico Continentali, in uscita dal comparto Russo-Siberiano, dovuta all’ azione congiunta di un Hp Azzoriano in elevazione verso la Scandinavia. Tali condizioni, sono favorite dalla migrazione di nuclei di vorticità potenziale attraverso il continente euro-asiatico. Successivamente tali centri di vorticità tenderanno progressivamente ad attenuarsi nella seconda metà del mese. Pertanto il tempo sull’ Europa Meridionale dovrebbe essere caratterizzato da fasi maggiormente stabili, ma non essendo rimosso completamente il pattern in cui il Vortice Polare si presenta ancora destabilizzato dal surriscaldamento alla alte quote, allora potranno essere frequenti degli inserimenti di natura continentale fredda che potrebbero colpire marcatamente il settore sud-orientale del continente, dell’ Italia e del Basso Meridione.

CONCLUSIONI

L’ inverno che ci apprestiamo ad affrontare potrebbe essere dinamico, con fasi anticicloniche, ma fredde. Con la possibilità, quindi, anche per la nostra Valle d’Itria di vivere una fase invernale tra Natale e fine mese. Un Gennaio caratterizzato da incursioni fredde specialmente nella prima parte, senza escludere una coda conclusiva del mese con episodi provenienti da Est/Nord-Est, da rendere il clima degno della stagione che ci accingiamo a vivere. Trattandosi di una tendenza, va presa solo come tale, ed ovviamente, soggetta ad errori o margini di probabilità elevati. Seguite i nostri aggiornamenti.

Un Saluto Ai Nostri lettori.

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