Razzi “meteo”
Qualche tempo fa mi sono ritrovato davanti ad una biblioteca ricca di manuali e riviste dedicata alla meteorologia e alla climatologia e non mi sono fatto sfuggire, ovviamente,l’occasione di sfogliare alcune riviste di Meteorologia Aeronautica per leggere qualche ricerca scientifica, soprattutto quella fatta dai pionieri della meteorologia. Sono pagine ingiallite quelle che sfoglio e forse sono anche argomenti non più di utilità scientifica, ma sicuramente suscitano ancora un interesse particolare soprattutto se si leggono pubblicazioni o notizie in cui gli scienziati e i meteorologi hanno voluto dimostrare i risultati eccezionali raggiunti, almeno a loro dire in quel tempo.
Ad esempio quello scritta nel 1949è una ricerca che descrive il lancio di un razzo denominato V2 per fotografare la superficie terrestre. Ora ci viene da sorridere per questo metodo di osservazione ma oltre 70 anni fa fu un successo scientifico tanto da doverlo annoverare come un precursore per l’esplorazione dell’atmosfera superiore e per la fotografia delle nubi dall’alto.
Il 7 marzo 1947 un V2, lanciato da White Sands, nel Nuovo Messico, fornì una serie di fotografie da altezze variabili fra poche centinaia di metri e 160 Km che coprivano complessivamente un’area di circa 1.280.000 Km quadrati. Le fotografie davano un’immagine quasi istantanea delle nubi distribuite sull’aerea in questione e riempivano, per così dire, i vuoti dell’osservazione diretta eseguita dalle varie stazioni meteorologiche al suolo. Non era facile riconoscere il tipo di nubi ma era sicuramente un successo “meteo”.
A quell’epoca, questa tecnica di esplorazione atmosferica con razzofu assegnata all’Esercito, Marina eAeronautica Militare degli Stati Uniti e questi avevano il compito di apportare ulteriori migliorie per perfezionare sempre più questa tecnica di osservazione al punto di fornire istantaneamente, a determinate ore, la completa fotografia della situazione meteorologica su un intero continente e sugli oceani.
Sono passati oltre 70 anni e nell’ultimo decennio la meteorologia applicata ha raggiunto tecniche di osservazione, prognosi e diagnosi ben oltre a quanto si potessero immaginare i nostri colleghi meteo del secolo scorso. I satelliti, i Radar Meteo e lo Space Weather sono solo alcune delle tecniche che consentono ai meteorologi di oggi di offrire un prodotto di qualità, direi alta qualità, alle varie esigenze della popolazione, dal volo alla protezione civile, dall’agricoltura alla marina.
Chissà cosa ci riserverà il futuro!
Giuseppe Bari.