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Inverno…quale differenza tra freddo, gelo e neve.

Freddo, gelo e neve…spesso ci si trova a confrontarsi, che sia per strada con gli amici, o in tv, oppure leggere sui media, con questi tre termini meteorologici, i quali nascono e vengono diffusi enormemente all’ indomani di un ondata di freddo imminente come quella che abbiamo vissuto in questi giorni. Ma qual è la differenza tra un ondata di freddo e un ondata di gelo?

Un’ondata di freddo, tanto per cominciare, può aversi in tutte le stagioni dell’anno. Si tratta di un periodo più o meno lungo, comunque non meno di 2-3 giorni, durante il quale le temperature scendono al di sotto della media stagionale. Il freddo inoltre non è da intendere in senso assoluto, ma è da considerarsi in relazione alle condizioni precedenti e successive l’evento. Al termine di un’ondata di freddo infatti le temperature potrebbero tornare nella media o addirittura salire al di sopra della stessa, oppure potrebbe sopraggiungere un’ondata di gelo.

Un’ondata di gelo, può avvenire soltanto in inverno (fatta eccezione naturalmente per vette montuose particolarmente elevate, soprattutto nelle Alpi). Questo perchè implica non solo una sensibile discesa delle temperatura, ma anche un assestamento della stessa su valori pari o inferiori allo zero nell’ arco delle 24 ore per non meno di 2-3 giorni. In Italia le ondate di gelo difficilmente sono accompagnate da nevicate di particolare rilievo, poichè quasi sempre si verificano per afflusso di aria continentale, proveniente da Nord-Est dalle aree Russo-Siberiane, quindi secca. Possono fare eccezione i versanti adriatici, dove il contributo di umidità da parte del mare può indurre a nevicate per sbarramento orografico da Est. Il gelo non è contemporaneo ad una nevicata ma spesso la precede o la segue, con termiche al di sotto della media del periodo.

Neve appunto, ebbene la neve è un altro fenomeno ancora. Non è necessario avere il gelo affinchè possa nevicare, ma per contro, anche un’ondata di freddo potrebbe non essere sufficiente a generarla. Il freddo può essere secco o nevoso. La Neve  è una configurazione di precipitazione atmosferica nella forma di acqua ghiacciata cristallina, formata da una moltitudine di minuscoli cristalli di ghiaccio, tutti aventi di base una simmetria esagonale, ma ognuno di tipo diverso e spesso aggregati tra loro in maniera casuale a formare fiocchi di neve.

La neve si forma nell’alta atmosfera quando il vapore acqueo, a temperatura inferiore a 5 C°, brina attorno ai cosiddetti germi cristallini passando dallo stato gassoso a quello solido formando cristalli di ghiaccio i quali cominciano a cadere verso il suolo quando il loro peso supera la spinta contraria di galleggiamento nell’aria e raggiungono il terreno senza fondersi. Questo accade quando la temperatura al suolo è in genere minore di 2 C° (in condizioni di umidità bassa è possibile avere fiocchi al suolo anche a temperature lievemente superiori) e negli strati intermedi non esistono temperature superiori a 0 °C.

Tuttavia, in presenza di uno o più dei seguenti fattori si possono avere nevicate:

  • violente precipitazioni,
  • violenti moti verticali,
  • bassa umidità,
  • aria estremamente gelida in quota,a quota alte e medio alte della Stratosfera.

Tipi di precipitazioni nevose:

  • A larghe falde: è la più comune e consiste in fiocchi di neve di medie e grandi dimensioni e si verifica con temperature dagli 0 °C in su e con livelli medio-alti di umidità. La velocità di caduta, in assenza di moti convettivi verticali, è in base alle dimensioni dei fiocchi.
  • A piccole falde: è una forma di precipitazione nevosa sotto forma di piccoli fiocchi che avviene con basse temperature (qualche grado sotto zero) e bassi livelli di umidità. La velocità di caduta è maggiore rispetto alla neve a larghe falde e dà spesso luogo a fitte nevicate. Spesso dà luogo al suolo ad accumuli di neve secca e farinosa.
  • Neve a pioggia: espressione tipica del Mezzogiorno per indicare una neve con grandi fiocchi e molto fitta che di solito si ha a temperature moderatamente alte 1-2 °C. La velocità di caduta è maggiore rispetto alla grandine.
  • Neve Tonda: fiocchi di neve che, attraversando uno strato dell’atmosfera a temperatura lievemente positiva, vanno ad ampliarsi infinitamente su sé stessi o i cristalli a perdere le punte arrotondando i loro bordi e prendendo così una forma più sferica.
  • Gragnola: neve finissima e leggera, che è formata da cristalli di neve circondati, individualmente, da uno strato trasparente di ghiaccio simile per molti versi alla grandine; cade generalmente a temperature di qualche grado sopra lo zero e con forte instabilità atmoferica cioè con aria fredda in quota e marcate correnti convettive.
  • Acquaneve: caduta di fiocchi parzialmente fusi in pioggia.
  • Tormenta o Bufera: tempesta di neve intensa spesso accompagnata da vento come ad esempio il blizzard.
  • Temporale di Neve: è un fenomeno atmosferico che consiste in una precipitazione nevosa di tipo temporalesco accompagnata da fulmini.
  • Blizzard: fenomeno dovuto ad una tempesta di forti raffiche di vento e neve contemporaneamente.
  • Nevischio: debole caduta di fiocchi di piccole dimensioni.
  • Scaccianeve: non è propriamente una precipitazione, bensì una forte tempesta di vento, che solleva la neve già caduta al suolo in mulinelli simili a una vera tormenta. Ebbene c’ è molta differenza tra freddo, gelo e neve, questo ci fa capire ancora una volta che il tempo è bello perchè è vario e sarà ancor più bello se eviteremo di dar credito ad ogni superficialità o equivoco letto o sentito, imparando a chiamare ogni fenomeno con il proprio nome.
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