Previsioni

Giugno 2022, il più caldo di sempre

In questi ultimi giorni su giornali, tv e social network non si parla d’altro che di siccità, riscaldamento globale, ghiacciai in scioglimento e agricoltura in ginocchio. Insomma l’emergenza climatica pare occupare ormai le prime pagine dei principali quotidiani, mettendo in secondo piano addirittura tematiche come la guerra in Ucraina o l’emergenza pandemica del Covid19.

Quello che fa notizia, di recente, è innanzitutto la situazione senza precedenti in cui versa nel Nord Italia il bacino del Po e i suoi principali affluenti, ridotti a rigagnoli o a fiumare a causa dell’incredibile siccità che attanaglia da mesi tutto il nostro Paese, successiva all’ennesimo inverno caratterizzato da temperature anomale e scarsissime precipitazioni nevose sul versante alpino e appenninico.

Di fronte a questa incredibile successione di eventi estremi, stiamo rischiando di assuefarci a questa eccezionalità: siamo arrivati ad un punto in cui l’annuncio climatico del nuovo record di caldo, dell’ennesimo mese o anno più caldo di sempre, non fa più notizia. Purtroppo, al di là di questi record statistici, l’attenzione viene sempre più attirata dai frequenti eventi di cronaca e tragedie che, in realtà, si manifestano come diretta conseguenza di tali anomalie climatiche. L’ultima in ordine cronologico è stata la tragedia della Marmolada, causata da un incredibile distacco di parte del ghiacciaio con una dinamica senza precedenti a memoria di alpinista.

Ma questa disgrazia non è altro che l’ultima in ordine cronologico, all’interno di una serie sempre piu’ ricca di eventi di cronaca legati ai cosiddetti fenomeni meteo violenti: trombe d’aria, alluvioni lampo, prolungate siccità ed eccezionali e durature ondate di calore.

Grazie al prezioso patrimonio di dati dello storico osservatorio meteo di Locorotondo possiamo, nel nostro piccolo, fare delle interessanti riflessioni, rapportando quello che stiamo vivendo in questi giorni alla storia climatica in nostro possesso.

Intanto, partendo dal mese di giugno appena concluso, quello che emerge è l’ennesima anomalia registrata nella temperatura media mensile. Con un valore medio mensile di 25,2° abbiamo superato di poco il dato record del mese di giugno più caldo che apparteneva allo storico 2003, anno ricordato come uno dei più caldi della storia, in tutta Italia, specie con riferimento ai mesi estivi. Le prolungate ondate di calore registrate soprattutto nella prima decade e nella terza decade del mese, pur in assenza di valori massimi eccezionali, hanno determinato, per persistenza del caldo, una temperatura media mensile eccezionale. La massima più alta registrata nell’osservatorio del centro storico è stata di 35,4° il 28 giugno: un dato certamente alto sì ma non eccezionale. Basti pensare che lo scorso anno a giugno abbiamo registrato una massima di quasi 38° il 24 giugno, mentre in passato abbiamo raggiunto nello stesso mese anche i 40°. Proprio nell’estate dei mondiali del 1982 registrammo in Puglia un’ondata di caldo con pochi precedenti: a Locorotondo si raggiunsero i 40° sia il 25 che il 26 giugno, mentre addirittura 44° furono raggiunti a Fasano e a Castellana Grotte.

Gli estremi ci sono sempre stati, insomma. Tuttavia quello che rileviamo negli ultimi anni è piuttosto la maggiore frequenza con cui si manifestano questi fenomeni estremi e, purtroppo, un aumento generalizzato e progressivo delle temperature, frutto di persistenti anomalie positive e non certo derivanti da singoli episodi straordinari. Se osserviamo ad esempio la temperatura media mensile di giugno, il valore record appena registrato di 25,2°, aveva come precedenti valori di poco inferiori ma registrati quasi tutti negli ultimi anni (vedi tabella). Quello che emerge chiaramente dalla tabella è che i primi 6 mesi di giugno più caldi rilevati a Locorotondo negli ultimi 40 anni sono stati registrati quasi tutti negli ultimi 10 anni. Segno evidente dell’impressionante progressione di riscaldamento che si è manifestata nell’ultimo decennio.

Si parla sempre più di estremizzazione meteo climatica… e proprio in questi giorni siamo stati testimoni dell’ennesimo sbalzo meteorologico. Ancora stanchi per il prolungato periodo caldo e afoso che si è avuto da giugno ai primi giorni di luglio…al primo scambio meridiano siamo improvvisamente balzati dal solleone al clima autunnale. Straordinaria per intensità e violenza sarà ricordata la grandinata che ha colpito il 7 luglio la Valle d’Itria e in particolare il territorio di Locorotondo, con danni diffusi alle varie colture nel pieno del loro stato vegetativo. In due giorni siamo piombati in un clima prettamente autunnale, con piogge copiosissime (caduti quasi 100 mm di pioggia in due giorni, valore davvero eccezionale per il mese di luglio, notoriamente tra i piu’ secchi dell’anno) e temperature di quasi 20 gradi inferiori a quelle registrate tra fine giugno e inizio luglio.

Il clima purtroppo cambia sotto gli occhi di tutti, dovremo pertanto agire per limitare i danni e per adeguare le nostre attività a tali estremizzazioni sempre più frequenti.

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